sabato 16 gennaio 2010

Magna Carta Le Lacrime di Sangue (Ps2)

Che il caro, vecchio, geniale battle system di rpg come Final Fantasy VII venga ormai considerato "superato" è purtroppo noto a tutti quanti.
E per chi ancora non l'avesse capito, basta osservare circa il 90% dei titoli su mercato e fare due calcoli, osservando il sistema di combattimento di ogni videogioco, eccezion fatta per videogiochi quali "pokémon" o roba così, che ancora tende a mantenere un fight system considerato "obsoleto", sì, ma ancora funzionante (soprattutto perché una serie come quella dei pokémon avrebbe bisogno di una rinfrescata in altri termini, non per quanto riguarda il sistema di combattimento).
Tornando al discorso principlae, è ormai noto che quel vecchio battle system a turni non c'è più. E purtroppo, non sarebbe una paura infondata quella di non vedere più un rpg alla vecchia maniera. Ormai l'evoluzione del sistema di combattimento è al suo apice (con alcuni titoli), ma non è ancora stata trovata una forma di sistema che possa essere adottata universalmente (e anche qui pare che non ci sarà un vero e proprio sistema unico, per cui ci sarà una spaccatura decisiva fra i titoli degli rpg, che difficilmente potranno essere confrontati).
Magna Carta, dal canto suo, propone un sistema di combattimento totalmente nuovo, oltre ad una storia abbastanza ispirata e dei personaggi relativamente profondi (proponendoci anche delle caratteristiche davvero interessanti).
Andiamo a scoprirle più approfonditamente.

La Storia

La storia narra di un mondo, Efferia, diviso fra il tragico scontro tra Umani e Yason (umani con orecchie elfiche molto in sintonia con la natura). Il conflitto nasce tutto dalla voglia di espansione di entrambe le razze, ma mentre gli umani potevano contare su loro stessi e basta, gli Yason al loro servizio avevano anche possenti bestie, il che ha reso le cose complicate per i primi, che inevitabilmente stanno per perdere la guerra.
L'unica altra opportunità che a loro viene data è quella di assoldare gruppi di mercenari (oltre agli eserciti), formati perlopiù da gente che odia gli Yason, per portare a termine la guerra con risultati positivi.
Qui entrano in gioco le Lacrime di Sangue, il vostro gruppo di mercenari capitanato da Calintz (il protagonista).
Una storia che, detta in pochi termini, non è forse delle migliori, ma che per come è approfondita sin dai primi momenti di gioco riesce a intrigare decisamente.
Sostanzialmente, il tutto si basa fra l'odio fra umani e Yason, e sui sentimenti vendicativi dei protagonisti dell'avventura.

Ti sto simpatico? No? Aspetta che si carichi la barra che ti picchio!

Una delle novità più interessanti del gioco (subito dopo il battle system di cui parleremo fra poco) è quella della possibilità di avere la 'simpatia' dei coprotagonisti, offrendo loro del cibo o chiacchierando con loro dando risposte che potrebbero far piacere al loro carattere.
Sicuramente un'idea nata in precedenza per altri titoli, ma che in questo videogioco viene sfruttata appieno e ben calibrata.
Infatti, dialogando con uno dei membri e dando una risposta precisa, si potrà avere la simpatia di quel personaggio, magari a scapito della fiducia di un altro. Questo rende il sistema della fiducia ben bilanciato e funzionante.
Anche offrire troppi oggetti a una persona può far irritare la persona stessa, o far ingelosire qualcun altra a cui non prestate la stessa attenzione.
Come avrete intuito dal titolo, ho tentato di creare una frase che potesse "inanellare" entrambi gli argomenti che volevo trattare in questo pezzo di recensione (ossia la fiducia, e il battle system). Per cui, è tempo di passare alla parte del gioco che riguarda i combattimenti (che alla fin fine rivestono gran parte del gameplay).
Sotto questo punto di vista, il gioco ha probabilmente una delle migliori idee mai sviluppate per un battle system: premere tre pulsanti una volta che si sia riempita una barra di caricamento. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse in parte già visto, e se fosse stato sviluppato meglio.
Infatti, il gioco è sprovvisto di multiplayer, e voi non potrete muovere più di un personaggio alla volta. Questo è un fattore che pesa in modo allucinante sull'intera esperienza di gioco, sicuramente non facilitata da un sistema di combattimento in cui ci si trova ad essere in uno contro un milione di avversari, oppure a combattere contro un boss particolarmente ostico.
Certo, si possono creare delle tattiche, ma un battle system così mal calibrato difficilmente si è visto in titoli che comunque riescono ad emergere parecchio nel mercato.

Due alberi, tre casette con la porta chiusa a chiave, una montagnetta qui e lì: che bel mondo!

A dispetto del design dei personaggi (di cui parleremo a breve), quello delle ambientazioni è decisamente poco curato.
Sicuramente, l'idea di inserire una barra di visibilità dei nemici (che aumenterà intorno al personaggio se si decide di camminare o di correre) fa sì che gran parte dello schermo debba essere 'costellato' di nemici. Tuttavia, nei percorsi del gioco, non ci si trova di fronte a un'avversità, o in ogni caso vedere posti che non siano interni di palazzi ecc. è una vera tristezza, in quanto sono ambientazioni spoglie e prive di ispirazione, quasi che lasciano il personaggio in un contesto a sé stante.
I personaggi, invece, sono ben caratterizzati, ognuno con una bella storia personale e abbastanza profondi. Non si denotano particolari 'omaggi' (se così vogliam chiamarli) ad altre serie di videogiochi.

Giudizio Personale: Magna Carta Le Lacrime di Sangue è un rpg che mette insieme una miriade di idee decisamente interessanti, le cui più importanti non vengono però sfruttate a dovere. Il Battle System è il punto dolente del gioco: convince l'idea, sfruttata in modo forse un po' spartano, ma la decisione di muovere un solo personaggio senza l'aiuto di un'IA autonoma per gli altri due personaggi con cui combattere lascia a desiderare.


Grafica 8,5
Sonoro 8
Giocabilità 5
Longevità 7
Globale 6,5

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